Scalogno di Romagna IGP
Scopriamo il sapore unico e peculiare dello Scalogno di Romagna: un prodotto tipico che ha ottenuto l’importante riconoscimento IGP
E’ uno degli ingredienti di primo piano nella preparazione di tante golosità culinarie che fanno riferimento al ricettario tipico romagnolo.
Lo Scalogno di Romagna IGP è un prodotto completamente naturale e che offre le sue peculiarità organolettiche più intense e tutta la sua alta qualità per rendere ancora più ricca la tavola.
Viene celebrato a partire dal 1992 nella Fiera che si svolge ogni anno a Riolo Terme, un bellissimo Comune della provincia di Ravenna, durante la quale si ha la possibilità di conoscere a tutto tondo questo prodotto davvero speciale, tutto da gustare e da assaporare.
Conosciamo lo scalogno?
La pianta a cui appartiene è quella delle Liliacee e sembra che il suo nome derivi dalla parola Ascalona: una città palestinese che, secondo quanto sappiamo, dovrebbe raccontarne le origini mediorientali, anche se si pensa che lo scalogne abbia probabili origini asiatiche.
Veniva coltivato e utilizzato già in epoche davvero lontanissime, se pensiamo che si fa riferimento a molte migliaia di anni prima di Cristo.
Dal punto di vista culinario, può essere considerato un prodotto simile alla cipolla e, infatti, il suo utilizzo in cucina è piuttosto simile. Una delle curiosità che lo riguardano è quella che ce lo racconta nell’antichità come un prodotto in grado di portare dei benefici dal punto di vista afrodisiaco.
La sua pianta raggiunge un’altezza di circa 30 cm e la buccia si differenzia per il colore a seconda della varietà: da quella rosa dello scalogno di Jersey che si racconta con un sapore non troppo piccante alla tonalità gialla di quello olandese e fino alle varie espressioni cromatiche che sono tipiche di quello di Romagna.
Le proprietà nutrizionali
Dal punto di vista nutrizionale, ci riserva tante gradite sorprese. E’, infatti, in grado di offrire una buona percentuale di vitamine, di minerali e di antiossidanti che lo rendono molto utile per il buon funzionamento del nostro organismo.
Uno dei suoi componenti, l’allicina, sembra, inoltre, essere in grado di combattere il colesterolo, oltre ad avere un effetto di riequilibro per quanto riguarda la pressione sanguigna.
L’azione che l’allicina offre in contrasto alla formazione di coaguli sanguigni è un’importante azione per combattere malattie coronariche e vascolari, dunque utilizzare lo scalogno nella preparazione dei nostri piatti diventa anche un modo gradevolissimo di aiutare la nostra salute.
Lo Scalogno di Romagna IGP
E’ un prodotto che offre le sue qualità diuretiche e una ricchezza di Vitamina C che è sempre utile per mantenere le nostre cellule in formissima, ma, naturalmente, quello di Romagna è ben famoso per le sue indubbie qualità organolettiche che lo rendono unico al mondo e assolutamente presente nelle variegate proposte della cucina romagnola.
I suoi bulbi hanno una grandezza di circa 2 cm e si presentano con una buccia il cui colore può variare dal rosso scuro al giallo, fino al grigio.
Secondo il Disciplinare, deve essere prodotto esclusivamente nei territori che fanno parte di alcuni Comuni della provincia di Ravenna, di Forlì e di Bologna, dove è possibile coltivarlo in terreni collinari e piuttosto asciutti, che devono avere la caratteristica di essere ricchi di potassio e che vanno concimati in modo organico.
Un altro particolare piuttosto curioso che lo riguarda è quello di non produrre fiori, per cui per poterne avviare la produzione si ha bisogno di seminare i bulbi e che vengono deposti nei mesi di novembre e dicembre, mentre la raccolta può iniziare a partire dal mese di giugno.
Se lo scalogno raccolto deve essere destinato alla commercializzazione, dovrà essere confezionato e su ogni confezione sarà apposto un contrassegno che possa indicare la qualità della sua origine, ossia l’indicazione completa: Scalogno di Romagna IGP.
Nel caso in cui debba essere esportato, dovrà obbligatoriamente essere riportata la scritta che lo contraddistingue come prodotto italiano.
Deve essere conservato in un luogo asciutto e ventilato, in modo che possa garantire sempre di offrire la sua squisitezza dal punto di vista organolettico.
Come gustarlo a tavola?
Ricco di selenio, che garantisce un’importante azione antiossidante, dal sapore peculiare, che mette in primo piano la sua aromatica intensità e una piccantezza ben evidente, lo Scalogno di Romagna è molto versatile e trova un’ampia utilizzazione in cucina.
Le sue foglie, se raccolte quando sono ancora verdi, possono essere aggiunte ad un piatto di insalata mista, di verdure, di patate lessate.
Il bulbo diventa un ingrediente fondamentale per la preparazione dei soffritti più squisiti, per arricchire ogni tipo di zuppa, per accompagnare la creazione di condimenti e di ripieni davvero prelibati, senza dimenticare la sua capacità di valorizzare tanti piatti a base di carne di ogni tipo: da quella di manzo alla cacciagione.
Una delle ricette tipiche romagnole che lo lasciano esprimere come principale protagonista lo vede partecipare alla creazione di un’ottima salsa di condimento. E’ una ricetta molto rapida e semplice: basta far soffriggere lo scalogno, tagliato finemente, in una padella con un poco di burro, aggiungere la panna da cucina, il pepe bianco e salare e con questo condimento non rimane che arricchire il formato di pasta preferito.
Uno dei suoi più riusciti abbinamenti è sicuramente quello con la pancetta che, anche in questo caso, ci permette di preparare un condimento goloso per un piatto di ottimi garganelli all’uovo. E con lo Scalogno di Romagna si può cucinare una salsa che andrà a definire il sapore di un gradevolissimo arrosto al latte.
Un’altra ricetta che ci permette di scoprire la cucina romagnola e la prelibata intensità di questo prodotto tipico è quella dei curzul – un formato di pasta fatta in casa – che vengono conditi proprio con un sugo a base di soffritto di scalogno e di guanciale e con l’aggiunta dei pomodori, il cui sapore viene ulteriormente arricchito da un poco di rosmarino e di pepe.
Lo Scalogno di Romagna si può anche gustare sott’olio oppure sott’aceto e in questo caso diventa un’idea sfiziosa per accompagnare, come prelibatissimo contorno, tanti secondi piatti di carne preferibilmente lessa. In questo modo si rende un abbinamento prezioso e ben equilibrato tra i vari sapori.